
La posizione che si assume durante il sonno notturno può influire, in maniera positiva o negativa, sulla qualità del riposo. Una postura scorretta, infatti, è uno dei fattori alla base di disturbi quali dolori muscolari, indolenzimento, infiammazioni articolari e nevralgie. Nella maggior parte dei casi, le persone tendono a dormire voltati su di un fianco oppure a pancia in giù, in base a come si sono abituati nel corso del tempo. L’ideale, in realtà, sarebbe dormire stesi a pancia in su, cercando di mantenere il perfetto allineamento della colonna vertebrale, delle gambe e delle spalle.
Tra le posizioni meno ‘ortodosse’ ma più comuni c’è quella “a cucchiaio”, prediletta soprattutto da chi dorme stabilmente in coppia. Vediamo nel nostro approfondimento quali possono essere gli eventuali benefici di questa postura durante il sonno e come evitare problemi al risveglio.
L’importanza della posizione per dormire
Come già accennato, la postura che si assume durante il sonno è di fondamentale importanza per dormire bene. I motivi sono molteplici e riguardano tutti la qualità del riposo: una posizione corretta evita stress eccessivo a carico dell’apparato muscoloscheletrico, così da scongiurare l’accumulo di tensione che può tradursi in problemi quali torcicollo, mal di schiena e dolori articolari. Ciascuno di questi problemi, a sua volta, a seconda dell’intensità, può disturbare il sonno notturno, provocando risvegli precoci e, in generale, ostacolando il recupero delle energie psicofisiche spese durante la giornata. In aggiunta, un sonno irregolare e discontinuo incide (negativamente) sull’umore, la capacità di concentrazione e altre capacità.
Al contempo, non esiste una sola posizione ‘giusta’ per dormire; ogni postura può garantire determinati benefici, a patto che sia garantito il corretto allineamento della colonna vertebrale e delle varie articolazioni. I maggiori problemi durante il sonno nascono proprio perché, a causa della postura disarticolata, viene alterata la naturale curvatura della spina dorsale, generando stress a carico delle strutture di muscoli e ossa. Quindi, ciò che conta davvero per dormire bene non è la postura in sé quanto, piuttosto, l’equilibrio tra le varie strutture ergonomiche (schiena, spalle, zona lombare e articolazioni degli arti inferiori).
Un abbraccio a cucchiaio ha dei benefici?
La posizione “a cucchiaio” può avere diversi benefici; uno di questi riguarda certamente le dinamiche di coppia: garantisce un contatto che può consolidare ancor di più la relazione a livello affettivo. In aggiunta, la serenità e l’appagamento che derivano dal dormire abbracciati al proprio partner possono innalzare il livello di ossitocina, un ormone in grado di migliorare l’umore e favorire una sensazione di benessere, riducendo al contempo ansia e stress. Tutte cose che, fisiologicamente, tendono ad aumentare la qualità del riposo notturno.

Ma cosa accade, a livello muscoloscheletrico, in termini di qualità del riposo quando si dorme in questa posizione? Con i dovuti accorgimenti, non mancano i potenziali vantaggi. Dormire su di un fianco, infatti, contribuisce a ridurre lo stress a carico della colonna vertebrale; in aggiunta, a seconda del lato sul quale si dorme, si hanno benefici per la digestione e la circolazione. Al contempo, la posizione “a cucchiaio” non è tra quelle consigliate per chi soffre di mal di schiena, perché può accentuare problemi collaterali quali l’irrigidimento delle spalle e i dolori localizzati nella zona cervicale.
Come dormire a cucchiaio
Non esistono istruzioni particolari per dormire “a cucchiaio”; molto dipende dalle preferenze personali, così come dalle dinamiche di coppia. Questa posizione prevede semplicemente di mettersi a coricare pancia contro schiena, scegliendo se fare il ‘cucchiaio grande’ o il ‘cucchiaio piccolo’. L’unico dettaglio al quale prestare attenzione è la posizione delle braccia: per dormire bene, è consigliabile cercare di tenerle distese per evitare indolenzimenti nelle zone articolari. Per aumentare il comfort, come sottolineato anche in un altro approfondimento circa le varie posizioni per dormire, è possibile inserire un cuscino ergonomico tra le ginocchia, dal momento che per dormire a cucchiaio occorre piegare leggermente le gambe. Questa postura può essere tenuta anche quando si dorme da soli; in tal caso, però, l’abbraccio a cucchiaio si trasforma nella cosiddetta “posizione fetale”, che risulta più raccolta e, per certi versi, più naturale. Per contro, l’eccessiva curvatura imposta alla spina dorsale ne fa una postura non particolarmente salutare, che alla lunga può causare mal di schiena.
A favore di un riposo ottimale, poi, è indispensabile che il letto sia comodo e confortevole, garantendo un sostegno uniforme alle varie strutture del corpo di ciascun occupante. Da questo punto di vista, le opzioni non mancano di certo: il catalogo online di Inmaterassi.it offre un’ampia gamma di soluzioni, adatte ad esigenze ed abitudini molto diverse tra loro.
Le varie tecnologie sviluppate dalla moderna industria dei sistemi per il riposo, infatti, sono in grado di soddisfare i bisogni di ogni genere di utente. I supporti in memory foam, ad esempio, si addicono soprattutto a chi predilige dormire su una superficie morbida e confortevole in grado, allo stesso tempo, di sostenere in modo uniforme la schiena e le gambe. Analogamente, anche i materassi in lattice rappresentano un’ottima soluzione, adatta in special modo a chi preferisce dormire su un fianco o, appunto, nella posizione a cucchiaio. Infine, ci sono i sistemi a molle indipendenti; grazie alla particolare capacità di supporto, dovuta alla presenza di elementi elastici non vincolati gli uni agli altri, sono una valida opzione per i letti matrimoniali. La struttura del molleggio, infatti, garantisce sostegno puntuale, evitando quindi un fastidioso effetto ‘trascinamento’. Ciò agevola le coppie che amano dormire a cucchiaio: pur essendo leggermente più ‘duro’ rispetto a quelli in lattice o memory, un materasso a molle indipendenti assorbe meglio un peso maggiore che si concentra in una sola zona del supporto, pur adattandosi alle caratteristiche ergonomiche di due utilizzatori diversi.