Sbavare nel sonno: cause e rimedi

sbavare nel sonno

Può capitare, non di rado, di risvegliarsi al mattino e notare sul cuscino una piccola chiazza di saliva, più o meno in corrispondenza del punto in cui si è tenuta poggiata la bocca durante il sonno. Si tratta di un fenomeno piuttosto comune, dovuto ad una eccessiva produzione di saliva nel corso delle ore notturne, e che prende il nome di scialorrea notturna. È piuttosto comune, raramente si associa a gravi problemi di salute ma va comunque monitorato, in special modo se accade molto spesso. In questo approfondimento, vediamo come e quando può manifestarsi, quali sono le cause principali e come porvi rimedio ed evitare che si ripresenti.

Scialorrea notturna: cos’è?

Con il termine “scialorrea notturna” si identifica una condizione caratterizzata da eccessiva secrezione di saliva durante le ore notturne. In altre parole, durante il sonno viene prodotta più saliva del necessario, che si accumula nella parte anteriore della cavità orale fino a fuoriuscire, creando una sorta di ‘bava’ ai lati della bocca.

In generale, la presenza di saliva non rappresenta un problema; il fluido, infatti, assolve ad una serie di funzioni biologiche ben precise tra le quali proteggere i tessuti del cavo orale dall’azione aggressiva di batteri e agenti patogeni. Di contro, sbavare nel sonno può rappresentare un problema da non sottovalutare, soprattutto se il fenomeno si manifesta con una frequenza particolarmente elevata. Ciò vale tanto per i bambini piccoli (dopo i 4 anni, la ‘bavetta’ notturna dovrebbe scomparire) quanto per i soggetti adulti; in entrambi i casi, può essere un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Perché si sbava nel sonno

Esistono diversi studi circa i meccanismi che portano alla produzione di bava notturna. Secondo una ricerca pubblicata nel 2006 (dal titolo “Drooling of saliva: A review of the etiology and management options”) sul sito della Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology and Endodontology, sbavare mentre si dorme sarebbe “la conseguenza di una disfunzione nella coordinazione del meccanismo di deglutizione, che produce un accumulo eccessivo di saliva nella parte anteriore della cavità orale e la fuoriuscita involontaria di saliva dalla bocca”.

Cosa possa provocare, però, tale disfunzione, è ancora poco chiaro. Una ricerca del 2015 (“Salivary Secretory Disorders, Inducing Drugs, and Clinical Management”), pubblicata dall’International Journal of Medical Sciences sottolinea come “molti dei farmaci più comuni” che vengono prescritti a vario titolo possono avere effetti collaterali che “includono un qualche disordine della salivazione”.

In realtà, quella farmacologica è solo una delle possibili cause primarie della scialorrea notturna che spesso può essere ricondotta a fattori di tipo fisico o fisiologico. Dormire a pancia in giù, ad esempio, porta spesso a tenere la bocca aperta durante il sonno e, in combinazione con il maggior rilassamento dei muscoli dello stomaco e dell’apparato digerente, può favorire l’accumulo di saliva ai lati della bocca.

Anche la congestione nasale, dovuta ad allergia o raffreddore, può generare scialorrea notturna. Molto semplicemente, con il naso otturato, si tende a respirare perlopiù attraverso la bocca: così facendo è possibile che parte della saliva non venga deglutita e rimanga nella cavità orale. Poiché l’ostruzione delle vie nasali può scaturire anche da un problema ‘strutturale’ (come il setto nasale deviato), la risoluzione del problema richiede in tal caso un intervento approfondito, dalla semplice diagnosi all’eventuale intervento chirurgico. Lo stesso può accadere a chi soffre di reflusso gastroesofageo: una maggior difficoltà nel deglutire può risultare in un eccesso di saliva accumulatasi nella bocca.

Sbavare mentre si dorme è talvolta sintomatico di condizioni patologiche o neurologiche più serie; l’apnea notturna, ad esempio, è tra le condizioni che si manifestano anche con russamento e salivazione eccessiva. Lo stesso dicasi per alcune condizioni neurologiche quali il Morbo di Parkinson e la paralisi cerebrale.

sbavare mentre si dorme

Come prevenire di sbavare nel sonno

La scialorrea notturna può essere prevenuta e contrastata in diversi modi; non esiste una cura universale, anche perché molto dipende dalla causa (o le cause) all’origine del disturbo. Le soluzioni più comuni sono:

  • Cambiare posizione durante il riposo notturno, evitando di dormire a pancia in giù e cercando di favorire il corretto allineamento della colonna vertebrale;
  • Curare, anche con farmaci appositi, allergie e congestione nasale, al fine di migliorare la respirazione, ripristinare la regolare funzionalità del meccanismo di deglutizione;
  • Curare le apnee notturne ed altre disfunzioni analoghe, soprattutto se hanno assunto carattere cronico o patologico;
  • Limitare o rimodulare l’assunzione di alcuni farmaci che potrebbero accrescere la secrezione salivare durante la notte (previo consulto con uno specialista o con il proprio medico curante).
  • Cambiare cuscino: il supporto che utilizziamo quotidianamente può rivelarsi di grande aiuto per prevenire o limitare i fenomeni di scialorrea. Il motivo è semplice: l’imbottitura del cuscino, se di qualità, garantisce un sostegno costante ed uniforme per tutta la durata del riposo notturno; mantenendo la testa leggermente sollevata, inoltre, favorisce la naturale deglutizione della saliva che, in tal modo, non si accumula all’interno della cavità orale. I cuscini in memory foam, come quelli presenti all’interno del catalogo di Inmaterassi.it, rappresentano una valida opzione da questo punto di vista. Il memory foam è una schiuma poliuretanica viscoelastica, ampiamente utilizzata nell’industria dei sistemi per il riposo grazie alla peculiare capacità di deformazione elastica: il cuscino è in grado di prendere la forma della parte del corpo che vi si appoggia sopra, in relazione al peso ed alla temperatura. Al contempo, il supporto resta stabile, conservando la nuova forma fin quando serve salvo poi riprendere quella originaria quando si alza la testa dal cuscino.

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